mercoledì 25 aprile 2007

La verità, tutta la verità, tutt’altro che la verità 

Una recente ricerca effettuata nei paesi di più antica e rinomata tradizione per le relazioni pubbliche, Stati Uniti e Gran Bretagna, rivela che non è ritenuto necessario dire la verità, quando si comunica con i propri stakeholder e il pubblico in generale. Lo riporta la Ferpi in un articolo pubblicato sul proprio sito l’11 aprile a firma F.C. (titolo La “verità” nelle relazioni pubbliche sconfitta con 138 voti contro 124) riferendosi a un dibattito sull’etica promosso dalla edizione inglese della rivista PRWeek.

E’ proprio nei paesi anglosassoni che il ruolo delle relazioni pubbliche è stato esaminato, studiato, sviscerato in ogni maniera. Ed è da questi paesi che proviene la teoria, oggi condivisa dovunque, che le relazioni pubbliche, per essere efficaci, cioè per servire a qualche cosa che non sia puramente di contorno, devono avere un ruolo strategico. L’opinione del relatore pubblico, infatti, deve avere influenza nelle alte sfere, laddove si prendono le decisioni sul come operare in concreto. Riferendo cioè al board of directors quali sono i comportamenti aziendali da modificare e come modificarli per incontrare le aspettative degli stakeholder.

Ora, a me sembra che, se si sceglie di non dire la verità, non solo il ruolo etico del relatore pubblico ne esca indebolito, ma anche il ruolo strategico, diminuendo notevolmente l’efficacia della sua azione all’interno dell’organizzazione.

Infatti, se un relatore pubblico si limita a raccontare “storie” su quelli che sono i comportamenti dell’azienda, anziché impegnarsi per cambiarli dall’interno, in realtà abdica al proprio ruolo, trasformandosi in un vuoto, inutile fantoccio.

martedì 24 aprile 2007

Marketing Blog Playoffs 2007 - 3  


Il primo turno dei Playoff si è concluso: sono uscita con un più che onorevole 4-3, contro la Casalinga di Voghera. A dire il vero me lo aspettavo, dato che il mio avversario era un blog molto più conosciuto (linkato) del mio, e di fruizione più facile e immediata. Quello che mi ha stupito invece è il successo del mio blog, visto che è stato preferito da praticamente la metà dei giurati. A loro va il mio ringraziamento. Al mio avversario gli auguri di un buon proseguimento. Secondo me ha i numeri per fare un ottimo risultato.

giovedì 19 aprile 2007

Marketing Blog Playoffs 2007 - 2 


I Playoffs sono cominciati e abbiamo già i risultati del girone A. Credo che i giurati stiano valutando i blog del girone B al momento (tra cui il mio). Ho visto uscire anche dei blog validi, che in qualche caso avrei preferito al vincitore, ma si sa, è un gioco e, personalmente, lo trovo piuttosto divertente e coinvolgente nel modo giusto.
Per quanto mi riguarda sono stata sorteggiata contro la Casalinga di Voghera di Marco Marini, mi sento come l'Albinoleffe quando si trova davanti la Juventus. Il mio avversario è un blog frizzante, vivace, pieno di foto, video ecc, che si legge tutto d'un fiato. Ha un taglio piuttosto diverso dal mio, che invece tratta argomenti anche di un certo peso, andando piuttosto in profondità, per chi ha voglia di stare lì a leggerseli. Buona fortuna a entrambi, anche se uno dei due dovrà lasciare presto la competizione.

lunedì 16 aprile 2007

Usabilità ? Cos'è, roba che si mangia ? 


Un’agenzia di comunicazione mi invia un’e-mail (non sollecitata) di presentazione dei suoi servizi. Mi invita a cliccare su un link per accedere a maggiori informazioni, e così faccio, per curiosità. Ma ecco l’ostacolo: The Flash player is required for viewing this site. Click here to download Flash. Devo scaricare Flash, che il computer non ha, per visitare il loro sito. Altrimenti niente. Dato che in questo momento ho fretta, che cosa faccio ? Rinuncio, non ho scelta. Flash mi ruba quei pochi attimi che dovevano servirmi per valutare se l’offerta potesse essere interessante (anche non avendola richiesta), se valesse la pena di metterla da parte per studiarla in seguito con calma. Lascio lì l’e-mail, se ho tempo tornerò, forse. Più probabilmente mi dimenticherò dell’agenzia e della sua presentazione.
Usabilità ? Che cos’è, solo un termine trendy ? O non significa piuttosto comunicare il messaggio online in un modo che il destinatario che si vuole raggiungere possa riceverlo facilmente e comodamente ? Non tutti hanno installato Flash e non tutti, tra quelli che non l’hanno installato, hanno voglia di andarselo a scaricare proprio in quel momento, in cui tu (emittente) gli dici che deve farlo, se vuole vedere il tuo sito (ricevere il tuo messaggio). Strano che proprio un’agenzia di comunicazione non ci pensi.
Ma con flash il sito è più bello – sento già le obiezioni dei webmaster - vuoi mettere gli effetti speciali ?
Sarà, ma se voglio vedere degli effetti speciali vado al cinema, se voglio estasiarmi di fronte a un’opera d’arte vado in un museo.
Un sito internet mi deve dare delle informazioni. Accessibili, chiare e rapide. Se riesce a fare questo, riesce a fare tutto, il resto non è compito suo.

mercoledì 11 aprile 2007

Come fare comunicazione in una PMI (senza rimetterci l'osso del collo) 


Segnalo che una mia nuova collaborazione è online già da una settimana su Comunitàzione.

Il titolo è Come fare comunicazione in una PMI (senza rimetterci l'osso del collo). Ho cercato di dare poche linee guida, molto molto concrete, che un imprenditore/manager/impiegato possa seguire per ottenere miglioramenti alla reputazione e alla awareness della propria azienda senza spreco di mezzi.

Marketing Blog Playoffs 2007 


Mi sono iscritta a una competizione per blogger giovani (intendendo chi ha aperto un blog in tempi recenti)che trattano di comunicazione. Si chiama Marketing Blog Playoff 2007 ed è stata bandita dal blog [mini]marketing.it

Le iscrizioni si chiudono venerdì 13 aprile, poi si comincia.

Vi farò sapere come è andata.

venerdì 6 aprile 2007

Altroconsumo contro Wind 

In merito alle considerazioni da me fatte nel mio post del 3 aprile sugli aumenti del piano tariffario che la Wind ha introdotto immediatamente dopo l’entrata in vigore del decreto Bersani che aboliva i costi di ricarica, riproduco qui sotto la denuncia di Altroconsumo.
Enrico Bianchessi di Pr-blues, nel suo commento al mio post (anche questo leggibile sotto) paragona gli operatori di telefonia alle compagnie petroliferie che ci forniscono la benzina tutte grosso modo allo stesso prezzo.
E più o meno è quello che si evince dal rapporto di Altroconsumo, con in più una sorpresa, che la Wind, da operatore con le tariffe più favorevoli, è diventato di punto in bianco il più caro.

Ecco la denuncia di Altroconsumo

Wind: un caso eclatante

Abbiamo voluto verificare, conti alla mano, gli effetti del passaggio degli utenti Wind10 al piano tariffario Wind12. Per fare ciò abbiamo ipotizzato due scenari: da una parte un traffico di 15 chiamate settimanali da 2 minuti e 7 sms inviati, dall'altra un traffico di 20 chiamate a settimanali da 2 minuti e mezzo e un invio di 10 sms. Nelle seguenti tabelle abbiamo mostrato quanto pagano al mese gli utenti Wind10 (oggi, quindi senza costi di ricarica) e quanto pagheranno dal 1° maggio con il piano Wind12. Inoltre abbiamo voluto verificare se a questi utenti sia ancora conveniente conservare lo stesso piano tariffario o convenga cambiare piano o, addirittura, cambiare operatore.

PROFILO DI CONSUMO 1

15 chiamate settimanali da 2' e 7 sms

Tariffa Costo mensile del traffico telefonico
Che cosa accade agli utenti di Wind 10
Wind 10 senza costi di ricarica 27,41
Wind 12 32,50

Confronto con le migliori tariffe di ciascun operatore
Tre Super 3 29,03
Tim Club 29,25
Wind 5 New 30,25
Vodafone Happy Ricarica 31,20

Fonte: Altroconsumo, marzo 2007

PROFILO DI CONSUMO 2

20 chiamate settimanali da 2'30" e 10 sms

Tariffa Costo mensile del traffico telefonico
Che cosa accade agli utenti di Wind 10
Wind 10 senza costi di ricarica 41,17
Wind 12 48,97

Confronto con le migliori tariffe di ciascun operatore

Wind 5 New 41,36
Vodafone Happy Ricarica 43,03
Tre Super 3 43,33
Tim Club 47,67

Fonte: Altroconsumo, marzo 2007

Va tenuto in considerazione che, a oggi, Wind10 rappresenta, per entrambi gli scenari, la migliore tariffa rispetto a tutte quelle attualmente attivabili; per questa ragione in tabella le abbiamo attribuito il valore 100. Come si può facilmente comprendere dai dati, per entrambi gli scenari il passaggio da Wind10 a Wind 12 comporta per l'utente un aggravio di costi (quantificabili attorno al 20%). Dal 1° maggio in pratica Wind10 diventerà sistematicamente una delle tariffe più care per questi due esempi di utilizzo. Per molti utenti, allora, potrebbe essere utile cambiare tariffa, se non altro per limitare i danni. A questo proposito, però, Wind ha introdotto un balzello, almeno fino allo scorso 7 marzo, inesistente: un costo di 7 euro per il cambio di tariffa. Pur in direzione di un piano tariffario meno vantaggioso del vecchio Wind10, non è da escludere anche l'ipotesi di un passaggio ad altro operatore: tuttavia questa operazione comporta sempre un costo non inferiore a 5 euro.

Fonte: Altroconsumo, marzo 2007

giovedì 5 aprile 2007

Il libro è morto, viva il libro 


"Nel giro di quattro, sei anni la carta costerà troppo e i giornali spariranno.
Le notizie di leggeranno su schermi di plastica".
Nicholas Negroponte del MIT, marzo 2002.


Con queste parole, che trovo citate in giro per il web, Negroponte si riferisce alla morte dei quotidiani, sostituiti dalla loro versione online (gratis per tutti oppure a pagamento per gli abbonati). Una strada che è già stata in parte presa, se è vero che il New York Times abolirà la versione di tipografia per mantenere solo quella in internet, che comunque tutti i quotidiani già hanno.

Ma qualcuno vi ha anche voluto vedere la fine dei libri, nientemento, sostituiti dagli e-book, per cui lo stesso testo, anziché essere stampato, viene letto sullo schermo di un computer. In realtà in talune situazioni questo è già possibile da un po’ (ricordo di aver scaricato delle novelle di D.H. Lawrence da internet nel 1998). E ricordo anche di aver visto degli e-book del formato di un libro al Salone del Libro di Torino non oltre il 2000 (possibile che per costringere la gente a leggere bisogna per forza bombardarla di novità tecnologiche, ho pensato allora, a quando i testi di letteratura via sms ?).

Si possono fare tutte le considerazioni possibili sulla necessità di pubblicare online anziché stampare e sul perché lo schermo del computer sostituirà l’elemento cartaceo più o meno velocemente.

Ma il motivo per cui i libri di carta non moriranno (so che farà gridare di orrore i “professoroni”) è molto più pratico e, se volete, anche banale: a parte che nessuno ha voglia di perdere diottrie per leggere un romanzo, ma volete mettere la possibilità di leggere standosene spaparanzati in poltrona o sdraiati a letto ? Altro che seduti a una scrivania con la schiena diritta davanti a un computer (e non ditemi che si può stravaccarsi – passatemi il pessimo italiano perché è l’unico verbo che rende l’idea - con il portatile, perché non è la stessa cosa).

mercoledì 4 aprile 2007

La libertà è uno stato mentale, non un’automobile 


La libertà è uno stato mentale, è il messaggio scritto su un manifesto che pubblicizza una fuoristrada. Non ricordo di quale casa automobilistica.
Il messaggio nascosto è che se non possiedi quell’auto non puoi essere libero.
Da sempre mi creano irritazione gli slogan che ci presentano l’automobile, l’ultimo modello, di quella determinata marca, di quella certa casa, come la soluzione dei nostri problemi esistenziali. E’ logico (o perlomeno ci sembra normale pensare così) che la pubblicità le “spari grosse”. Tanto è vero che i consumatori sono abituati per così dire a fare la tara ai messaggi. Nel senso che nessuno si aspetta che la crema antirughe sia l’elisir dell’eterna giovinezza o che gli spaghetti con un certo sugo rendano allegro un ambiente familiare cupo. Ma le pubblicità delle automobili vanno sempre oltre, ci rimandano messaggi di una grandeur fuori del comune. Forse perché un’auto costa molto di più di una confezione di biscotti o di un detersivo e per farla comprare bisogna colpire il bersaglio – il target - con forza decuplicata. In modo che il messaggio arrivi fin nel profondo inconscio, alle radici dell’essere umano, dove si agitano i desideri più potenti e incontenibili. Come quello di essere liberi, dentro e fuori, ma prima ancora dentro, nella testa, nella mente, che fuori.
Certo l’automobile, nella società organizzata così com’è, è indispensabile per potersi spostare autonomamente. Con pochi mezzi pubblici, tra uno sciopero dei controllori di volo e uno dei piloti, per non parlare delle ferrovie, se non si ha un’automobile non ci si muove quasi più.
Ma la libertà mentale, suvvia ! La libertà mentale è ben altra cosa e la si può avere anche in assenza di qualsiasi oggetto: pensiamo a Diogene che viveva in una botte e che ad Alessandro Magno che era andato a visitarlo chiedendogli di che cosa avesse bisogno, aveva risposto “spostati perché mi togli il sole”.
Pensiamo al protagonista di L’étranger di Camus che, rinchiuso in carcere per omicidio, in attesa dell’esecuzione, quindi privato di ogni mobilità e libertà fisica, aveva trovato una propria dimensione interiore in cui si sentiva totalmente libero. Al punto di arrivare a pensare che si poteva vivere anche in quelle condizioni, che anche un uomo imprigionato nel tronco di un albero avrebbe potuto vivere se avesse raggiunto lo stato di libertà mentale che aveva raggiunto lui.
Altro che comprare una macchina.

martedì 3 aprile 2007

Che figuraccia la Wind 


Oggi una collega che ha il contratto con la Wind si lamentava che la compagnia ha aumentato i costi degli sms da 10 centesimi l'uno a 15 centesimi. Neanche un mese dall'entrata in vigore del decreto che aboliva i costi di ricarica ed ecco che arriva il balzello. Conseguenza dell'abolizione delle ricariche ? Noooooooo. Un intuizione da malpensanti. Sicuramente l'azienda ce l'aveva già in programma, per coprire un aumento dei costi vivi, direbbero alla Wind, ed è solo un caso che lo si sia introdotto adesso. Che dire ? che facce toste, e che figuraccia...Pensare che stavo considerando un possibile passaggio alla Wind perché con la Vodafone mi sembra di spendere tanto...