lunedì 9 febbraio 2009

Se il Vaticano non controlla la comunicazione  

Anche i potenti sbagliano, si potrebbe dire dopo la – a mio parere – soprendente autocritica di padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa di Benedetto XVI, riguardo all’errore di comunicazione del Vaticano.

Soprendente non tanto per l’autocritica in sé, quanto per il fatto che si sia potuto commettere un errore del genere.

L’errore appare in effetti evitabilissimo. In breve, l’ufficio stampa del Vaticano emette un comunicato per rendere noto che Benedetto XVI ha ritirato la scomunica a quattro vescovi lefevriani. Alcuni giorni prima uno di questi, Williamson, aveva negato l’Olocausto. Segue un mare di critiche per la decisione del Vaticano, che nello scarno messaggio del'ufficio stampa non appare sufficientemente motivata.

Lombardi parla di mancanza di cultura della comunicazione, di una comunicazione frammentata (“ogni dicastero comunica da solo”), di sovrapposizione dei messaggi emanati da vari vescovi e altri porporati, in contraddizione gli uni con gli altri.

In effetti, se così è stato, si è trattato di una ingenuità con conseguenze serie, se si considerano le polemiche che sono sorte. E certamente un po' di danno all’immagine c’è stato.

Colpisce anche l’ammissione dell’inadeguatezza a usare i mezzi moderni per le difficoltà a differenziare i target dei messaggi ("tutto finisce nella sfera pubblica, sia i documenti per specialisti-teologi, sia quelli per i mezzi di informazione"). Infine, il comunicato stampa - dice Lombardi – dava adito a varie interpretazioni, cioè era confuso.

Più che da portavoce del Papa, questi mi sembrano errori da comunicatori alle prime armi, a cui la situazione sia scappata di mano, o no ?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, ovviamente un'istituzione come la Chiesa non dovrebbe incappare in comunicazioni fallacee o sui generis. In ogni caso, alterna grandi aperture, come quella di Raiziger su Internet, a passi falsi. Staremo a vedere, magari mi assumono e la situazione cambia ;)

Anonimo ha detto...

Anche il ritiro della scomunica ai lefebvriani è stato sicuramente un atto di grande apertura da parte del Papa. Peccato che sia stato frainteso a causa di una non buona gestione della comunicazione, non da parte di Ratzinger ma del suo ufficio stampa, che non gli ha reso un buon servizio. Un atto del genere meritava ben di meglio e poteva essere compreso nella sua portata a patto di essere correttamente spiegato e motivato.
Tu intanto hai mandato il curriculum ?