venerdì 27 luglio 2007

Comunicazione e mistificazione: quando le parole eludono la realtà

Un esempio di pessima comunicazione, in cui le parole mistificano completamente la realtà fino a ribaltarne il significato ce lo fornisce l’Ansa in un articolo di cronaca sulla home page di oggi.
Il tragico fatto riporta dell’annegamento di un bimbo di 2 anni nella piscina di un asilo privato di Catania. “Il piccolo avrebbe eluso la sorveglianza delle operatrici e si sarebbe gettato in piscina”.

Ma stiamo scherzando ? Un bambino di due anni non elude nessuna sorveglianza, semplicemente è sorvegliato o non sorvegliato adeguatamente.

Di fronte alla portata del fatto la scelta delle parole pesa, eccome. L’Ansa non è un giornalino di paese.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Erica,
non ti sembra di essere troppo drastica?
Mi spiego.
E' possibile che il titolista abbia smorzato il tono piuttosto che mistificato la realtà? Abbiamo visto cosa è successo in quella scuola a Roma: insegnanti pedofili: si fa presto a incriminare qualcuno.
E' possibile pensare che il titolo sia cautelativo? Il condizionale è d'obbligo quando si sta parlando di indagini in corso. E se fossero innocenti?
E' ovvio che chi deve sorvegliare i bambini deve essere sempre vigile, ma aspettiamo di sapere come si siano svolti i fatti.
Ma, come sempre, queste sono mie opinioni, fallibili e anche non condivisibili.

Enrica Orecchia ha detto...

Ciao Account.
Non mi pare di essere drastica se consideriamo che le operatrici hanno scoperto la scomparsa del bambino solo quando la nonna è andata a prenderlo (che cosa aspettavano): non trovandolo tra gli altri si sono messe a cercarlo ed ecco la tragica scoperta (l'ha scitto la Repubblica onoline di ieri). Il fatto poi che si trattasse di uno dei migliori asili privati di Catania, il Pappamondo, dove sicuramente si pagava una retta non bassa (tanto è vero che il soggiorno estivo era un regalo del nonno) caso mai costituisce un'aggravante del loro comportamento. Dato che il bambino era affidato a loro si tratta di negligenza, quindi non credo si possa parlare di innocenza, anche se essendo il fatto colposo prenderanno poco o niente. Comunque non vorrei essere nei loro panni anche se poi ognuno ha una diversa sensibiità personale. A Rignano la verità se mai verrà fuori si saprà solo dopo il processo.
ciao

Anonimo ha detto...

Mi ha colpito il fatto che tutti in TV continuavano a dire "una piscina gonfiabile" mentre dalle immagini si vedeva benissimo che si trattava di una normale piscina in tela sostenuta da cavalletti. Sono dettagli, lo so, ma in termini comunicativi danno molto fastidio perchè distolgono l'attenzione dal fatto principale

Anonimo ha detto...

@Pollodimare: quella che citi tu secondo me è un'altra prova della sciatteria con cui vengon odate certe notizie, anche drammatiche. Ma il fatto di aver usato il termine "eluso" non è solo sciatteria, ha tutta l'aria del tentativo di dare una lettura dei fatti di parte, come se il povero bambino morto se la fosse andata a cercare.

Enrica Orecchia ha detto...

il messaggio precedente è mio, solo che non ha preso la firma.