mercoledì 11 marzo 2009

La comunicazione finanziaria ? E’ in crescita  



Secondo il Guardian, la comunicazione finanziaria non risente della crisi economica. Al contrario, è in crescita. Per lungo tempo cenerentola della comunicazione in molte organizzazioni (e come non capire, dato che si tratta di uno dei settori più tecnici e più difficili per un comunicatore), adesso sta vivendo il suo momento di gloria.

Delle relazioni con le banche e dei vantaggi di una buona comunicazione finanziaria ho parlato anche recentemente.

Ci sono però altri ambiti, non meno importanti, di utilizzo di quelle che gli anglosassoni chiamano financial pr. Eccone alcuni:

• Comunicare con gli investitori per acquisire capitali freschi da reinvestire per combattere la crisi.

• Dimostrare agli azionisti che l’azienda è solida e che quindi possono continuare ad avere fiducia in lei.

• Attirare talenti in un periodo di crisi, in cui anche chi lavora per un’organizzazione non in ottima salute ha remore a cambiare, per non rischiare di cadere dalla padella alla brace.

• Comunicare una fusione con un’altra azienda o l’entrata a far parte di un gruppo più grande in modo rassicurante per tutti gli stakeholder.

• Contribuire al successo del lancio di una start up (nonostante tutto ce ne sono).

• Migliorare le condizioni di pagamento richieste dai fornitori (o mantenere condizioni già favorevoli).

• Dimostrare di avere le carte in regola per ottenere finanziamenti con fondi pubblici.

2 commenti:

Fabrizio ha detto...

se hai osservato la comunicazione finanziaria da parte di tiscali (comunicato del 6 marzo e del 10 marzo), vedrai che è stato un disastro. Come è possibile? O è stato fatto di proposito??

Anonimo ha detto...

Sono andata a leggermi i due comunicati che citi, dato che non seguo di solito le Investor Relations di Tiscali.
Ho avuto anch'io, se è questo che intendevi, un'impressione di confusione che non aiuta a capire la vicenda, e soprattutto crea un alone di insicurezza, di incertezza, di qualche cosa di "inceppato", che certamente non contribuisce a far uscire l'immagine dell'azienda nella maniera migliore. Non credo però che sia stato fatto di proposito, o che la colpa sia dei comunicatori, probabilmente è il management dell'azienda che sta procedendo a tentoni e la comunicazione, con la rettifica del 10 marzo (sempre che sia l'ultima) lo evidenzia.