Il processo di democratizzazione e partecipazione allargata innescato nella comunicazione aziendale dall’uso interattivo del web (meglio noto come web 2.0) sta estendendo la sua influenza anche sulla gestione delle risorse umane.
Questo settore sta vivendo l'inizio di una nuova tappa evolutiva, che vede i protagonisti – dirigenti e dipendenti delle aziende – impegnati a vario titolo.
Mentre dilagano i siti che ospitano le lamentele dei lavoratori insoddisfatti e le accuse alle aziende si propagano in maniera virale, sempre più manager sono preoccupati dell’effetto che tutto ciò può avere sulla reputazione di una organizzazione.
I software per il monitoraggio delle opinioni in rete si rivelano molto utili per essere informati tempestivamente sugli attacchi di esterni, ma ben poco possono nell’arginare le invettive dei dipendenti, soprattutto se si tratta di ex, contro i quali neanche l’arma del licenziamento è efficace.
L’unica vera soluzione sarebbe quella di lavorare sulle relazioni con i propri clienti interni, creando un ambiente di lavoro positivo(anche attraverso gli strumenti della comunicazione interna, ma non solo) per far sì che i dipendenti non abbiano motivo di sfogare i loro malumori in qualche blog o forum.
Più sensato che scavare come talpe nel web alla ricerca di qualche lamentela più o meno nascosta.
4 commenti:
Le aziende che favoriscono il blogging dei loro dipendenti sono molto avvantaggiate su questo percorso. Vedi ad esempio Microsoft o Sun.
Il blogging dei dipendenti può essere una delle tante iniziative da mettere in atto per farli sentire coinvolti, ma anche qui bisogna vedere come lo si realizza in concreto. Al primo posto metterei sicuramente una buona organizzazione del lavoro e delle mansioni, possibilità di crescita professionale e di formazione, valorizzazione dei talenti individuali, buone politiche retributive, flessibilità negli orari, incentivi per i più capacità e meritevoli, e altro ancora. Il dipendente come un talento da utilizzare nel senso che l'interesse del lavoratore viene portato avanti di pari passo con quello dell'azienda, anziché il lavoratore come una risorsa da sfruttare cercando di dare il minimo in cambio.
A proposito di Web e Risorse Umane mi viene in mente il caso Metis: l' agenzia interinale ha licenziato qualche settimana fa ben 150 persone senza alcun preavviso, attraverso un video dell' amministratore delegato apparso sul computer dei dipendenti la mattina stessa del licenziamento.
La notizia, a quanto mi risulta, ha avuto poco risalto nei giornali ma una grande (e giusta) eco online, con l' attivazione di un apposito blog dove gli sfortunati impiegati di Metis hanno raccontato nei dettagli la vicenda.
@ Simon:
sì, avevo letto, tremendo... Un esempio pessimo di comunicazione aziendale. Ma che cosa credevano, di essere moderni a utilizzare un video al posto di una, in questo caso, ben più dignitosa lettera. E comunque un po' di preparazione alla notizia non sarebbe guastata. Fare peggio di così è veramente difficile. Neanche alla Lehman Brothers...
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