Da anni professionisti, studiosi, ricercatori e docenti di Relazioni Pubbliche lavorano perché la loro disciplina possa acquisire finalmente lo status e la reputazione che meriterebbe. Perché ne venga riconosciuta l'
importanza strategica nelle decisioni che un'azienda prende, tale da influenzarne l'immagine presso il pubblico in maniera determinante per il suo successo sul mercato e il suo andamento economico.
Quanto è chiaro per gli addetti ai lavori purtroppo non è altrettanto lampante per la massa dei profani, quelli che parlano per sentito dire, i non informati. A dimostrazione che il ruolo portante che le relazioni pubbliche (leggi anche comunicazione d'impresa) rivestono in un'azienda (un ente, un'associazione, un'organizzazione) al pari di funzioni come l'amministrazione, il marketing, le vendite, non è stato ancora digerito, metabolizzato, assimilato, che resta della strada da fare perché questa disciplina sia percepita universalmente per quello che è.
Una dimostrazione ci arriva dal sito della
rivista Cosmopolitan (www.cosmopolitan.it) in cui capito per caso navigando. Mi colpisce uno degli articoli di copertina (o dovrei dire home page ?) dal titolo
"Relazioni aperte". Il pezzo non è recentissimo (per essere su internet), porta la data del 15 dicembre 2006, comunque finché non cambiano la pagina, l'articolo resta leggibile cliccando su
www.cosmopolitan.it/pensaate/articolo/idA026001001809.artTratta, manco a dirlo, di relazioni pubbliche, di
come si diventa pierre (relatore pubblico ? comunicatore aziendale ?) e di quali capacità occorrono per intraprendere questa professione. Secondo Cosmopolitan requisiti essenziali sono la
parlantina sciolta e la voglia di stare in mezzo alla gente, evitare di ubriacarsi in pubblico esagerando con i cocktail, presentarsi con il
look "giusto" indossando il classico tubino nero e soprattutto evitare
le scarpette con tacco di 12 centimetri che impedirebbero di restare alle feste fino all'ultimo.
En passant si cita la preparazione "ti servono una laurea in materie umanistiche o in Scienze della Comunicazione", sostituibili eventualmente da un corso tenuto dalla guru Tiziana Rocca dove apprendere tutti i segreti su come diventare la regina delle feste. Per quanto riguarda i
rapporti con la stampa - che sono fondamentali dice Cosmopolitan (bontà sua)- è presto detto "impara a memoria i nomi dei direttori dei giornali e dei magazine" e "diventa tuttologa: guarda tanta tv e leggi un paio di quotidiani al giorno" e voilà, eccoti pierre professionista. In barba a chi da anni studia, si aggiorna, si confronta, lavora sul serio.
Sarà che Cosmopolitan non assomiglia più vagamente alla rivista femminile di attualità all'avanguarda come si proponeva al pubblico anni fa, però vende ancora tante copie e fa opinione presso le sue lettrici.
Ma quale opinione ? PR come Pranzi & Ricevimenti ? Purtroppo per molti non è una battuta.