Il ruolo strategico delle relazioni pubbliche emerge con chiarezza dai negoziati per l’entrata della Turchia nell’Unione Europea e dal dialogo che questo paese ha intessuto e sta portando avanti con i membri dell’Unione e in particolare con l’Italia.
Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a colloquio con il suo omologo turco Ahmet Necdet Sezer, in visita in Italia, dicendo che “la positiva prosecuzione del negoziato di adesione fra Unione Europea e Turchia rappresenta un interesse strategico per l’Unione e uno stimolo per Ankara a consolidare le riforme avviate e a mettere in atto tutte le misure necessarie al pieno rispetto delle regole comunitarie, così da adempiere integralmente alle condizioni richieste per l’adesione”.
Le relazioni pubbliche rivestono qui il ruolo altissimo di strumento di democrazia, il mezzo attraverso il quale instaurare un processo che porti al rispetto dei diritti umani e delle libertà civili in Turchia. L’ammissione della repubblica anatolica contribuirebbe infatti all’ampliamento della zona di democrazia e di pace dell’Unione Europea, fino a comprendere – fattore importantissimo – un paese del vicino Oriente, confinante con una delle zona più “calde” del pianeta.
Ecco quindi l’importanza di coltivare con la Turchia relazioni diplomatiche improntate a criteri di pacatezza, chiarezza e nello stesso tempo fermezza, in modo che il dialogo con questo paese sia foriero di cambiamenti rilevanti e concreti, che incidano profondamente nella realtà turca e la trasformino dall’interno.
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