Chiamiamole Comunicazione d’impresa.
Sì, lo so, non sono la stessa cosa. Sono un settore particolare della Comunicazione d’impresa, che è una funzione più ampia, che ne comprende anche altre.
Ma vorrei lo stesso lanciare la provocazione. Non posso farne a meno, non dopo aver letto lo sfogo di Beppe Facchetti, presidente Assorel, a commento delle parole di Lele Mora.
Né pubbliche relazioni, né relazioni pubbliche. Perché è vero che l’ordine in cui si pongono le due parole introduce una differenza fondamentale, ma la gente non la coglie. Troppo lontano è il nostro mestiere dal sentire comune, che capisce perfettamente di che cosa si occupa un contabile, un centralinista, un addetto export, ma non ha mai sentito parlare di un relatore pubblico. Troppo lontano talvolta anche da certa cultura aziendale, che lo considera un costo, una perdita di tempo per gente con i grilli per la testa.
Che cosa fare allora ? Sottolineare le differenze, affannarsi a spiegare che il relatore pubblico che lavora in azienda o in agenzia nulla ha a che vedere con il pierre che distribuisce biglietti omaggio per reclamizzare un locale, figuriamoci con la prostituzione, Lele Mora e i suoi accoliti ?
Ribadire il concetto fino allo sfinimento, sviscerarlo nelle pieghe per cercare di farlo entrare in testa al vicino di casa, o a quello che ti è seduto accanto nello scompartimento del treno, che ti chiedono di che cosa ti occupi ? Certo che sì, se non siamo troppo stanchi per avere ancora voglia di farlo. Male non farà di sicuro.
Ma è ben lontano dal bastare, al punto in cui siamo, e la sparata di Mora ce lo deve far capire.
Diventa necessaria una cura d’urto, perché è troppo forte l’impatto che hanno le parole di Mora rispetto ai discorsi, dibattiti, conferenze, scritti, studi che evidenziano e ribadiscono l’utilità e la dignità di un mestiere molto molto serio (e utile alle aziende).
E allora, drasticamente, eliminiamo anche il termine “relazioni pubbliche”. Parliamo di comunicazione d’impresa. Ripartiamo da zero, diamo un colpo di spugna su una confusione inaccettabile e prendiamo nettamente le distanze da tutto ciò che è pierre nel senso più deleterio dell’espressione.
Il nostro mestiere di gente seria, onesta e preparata è la Comunicazione d’impresa. Lasciamo le pierre, pubbliche relazioni e perfino le relazioni pubbliche a Lele Mora e ai suoi personaggi ormai più da cronaca giudiziaria che mondana.
3 commenti:
Anche io come te sono stanco di questa situazione (ancora prima d'iniziare).
Fortunatamente ho iniziato la carriera da poco e quindi mi sono da subito cucito addosso il ruolo di "consulente di comunicazione".
Amen
Al seguente link potrete vedere l'VII forum sulla comunicazione universitaria organizzata dall'Aicun http://www.uniroma.tv/?id_video=18297
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